Differenziare SVT da VT – un punto di vista personale

Ci sono due situazioni in cui può essere difficile differenziare la tachicardia sopraventricolare dalla tachicardia ventricolare attraverso l’elettrocardiogramma di superficie 12 piombo: (1) quando la tachicardia sopraventricolare è condotta ai ventricoli con aberrazione, e (2) quando è presente la preeccitazione ventricolare. In entrambi i casi, il medico di fronte a una tachicardia con ampi (> = 0,12 s) complessi QRS. Per evitare una terapia impropria o ritardata, il medico deve tenere a mente semplici fatti. La tachicardia ventricolare è molto più comune di quella sopraventricolare con conduzione aberrante, in quanto rappresenta più dell’80% delle tachicardie con complessi QRS larghi. Il primo passo è quello di determinare la tolleranza della tachicardia e quindi se è necessaria una rapida terminazione. Se la tachicardia è associata a sincope, arresto cardiaco, grave ipotensione o angina, è necessaria la cardioversione DC. La diagnosi dovrebbe essere ritardata fino alla cessazione della tachicardia. Se la tachicardia è ben tollerata, la diagnosi al letto deve tener conto del contesto clinico: età del paziente, storia o presenza di malattie cardiache e farmaci del paziente. In un paziente adulto con una storia di infarto miocardico, la diagnosi più probabile è la tachicardia ventricolare. Il secondo passo è escludere o accertare la presenza di preeccitazione. Se questa è sospettata nei giovani adulti o nei bambini, un ECG in ritmo sinusale dovrebbe indicare una preeccitazione evidente. Il medico deve essere consapevole dei vari meccanismi di tachicardia con complessi QRS preeccitati, che hanno tutti un denominatore comune: la conduzione anterograda attraverso la via accessoria.(ABSTRACT TRUNCATED AT 250 WORDS)

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