La prima foto mai scattata

La storia dietro la prima immagine creata da una macchina fotografica

30 agosto, 2020 – 4 min read

Vista dalla finestra di Le Gras circa metà-fine anni 1820. Si ritiene che questa sia la prima fotografia fotografica sopravvissuta. Per gentile concessione di Wikicommons.

Le fotografie sono una parte centrale della nostra vita. Tra catturare un momento importante o significativo o semplicemente voler condividere la tua giornata con i tuoi amici, le foto sono diventate recentemente il mezzo preferito che la persona media usa per esprimere se stessa.

Oggi scattare una foto è facile come prendere il tuo telefono e aprire l’applicazione fotocamera, ma naturalmente, non è sempre stato così. Fino a poco tempo fa (storicamente parlando), la gente non aveva la tecnologia per catturare immagini, figuriamoci per catturare immagini così facilmente come siamo in grado di fare noi. Oggi vedremo come è nata questa invenzione e la storia dietro la prima foto della storia.

Molte teorie sulla cattura delle immagini sono venute prima dell’inizio del 1800, ma tutte avevano lo stesso processo dietro come il metodo usato per creare la “Finestra a Le Gras” di cui sopra. Una sostanza chimica sensibile alla luce veniva usata in tandem con una ‘camera oscura’ per imprimere un’immagine su una superficie.

Illustrazione del principio della camera oscura del 1755 in un libro scritto da James Ayscough. Per gentile concessione di Wikicommons

Questo processo ha creato ciò che ora conosciamo come ‘negativi’, cioè un’immagine che mostra le aree scure come chiare e viceversa. Usando questi due processi in tandem si poteva produrre un negativo capovolto di qualsiasi cosa. La prima persona ad implementare con successo questa teoria fu Nicéphore Niépce.

Per creare la famosa immagine nella miniatura di questo articolo Niépce usò una lastra di ‘peltro’, una lega composta principalmente da stagno, e ‘Bitume di Giudea’ conosciuto anche come ‘asfalto siriano’ che è un asfalto naturale. Niépce scelse l'”asfalto siriano” per il suo esperimento a causa della sua nota qualità sensibile alla luce.

Niépce rivestì la lastra di peltro con la sostanza chimica sensibile alla luce e la mise nell’oscurità della macchina fotografica che era puntata fuori da una finestra della sua tenuta a Saint-Loup-de-Varennes conosciuta come “Le Gras”, da cui il nome della fotografia. Il risultato di questo processo può essere visto nella miniatura dell’articolo e qui sotto in diversi livelli di chiarezza.

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