Duke Ellington

Il 29 aprile 1899, Edward Ellington, conosciuto universalmente come “Duke”, nacque a Washington, D.C. Divise i suoi studi tra musica e arte commerciale, e nel 1918 si fece una reputazione come bandleader e agente. Nel 1923 andò a New York City e divenne presto un bandleader di successo. Nel 1927 si assicurò un importante ingaggio al Cotton Club di Harlem, rimanendovi (a parte tour occasionali) fino al 1932.

La band di Ellington fece il suo primo viaggio europeo nel 1932. Dopo la seconda guerra mondiale girò regolarmente l’Europa, con escursioni in Sud America, Estremo Oriente e Australia. Un periodo di picco per la band fu dal 1939 al 1942, quando molti critici considerarono le sue performance ineguagliate da qualsiasi altro ensemble jazz.

Come compositore, Ellington fu responsabile di numerose opere che raggiunsero il successo popolare, alcune scritte in collaborazione con i membri della sua band e con il suo coarranger Billy Strayhorn. La musica più significativa del Duca fu scritta appositamente per la sua band e i suoi solisti. Sempre sensibile alle sfumature di tono dei suoi solisti, Ellington scrisse caratteristiche per i singoli sidemen e usò la sua conoscenza dei loro suoni caratteristici quando compose altre opere. I suoi arrangiamenti raggiungevano una notevole miscela di contributi individuali e d’insieme. Tuttavia, poiché la maggior parte delle sue opere furono scritte per il suo gruppo, le interpretazioni di altri sono state raramente soddisfacenti.

Con Creole Rhapsody (1931) e Reminiscing in Tempo (1935) Ellington fu il primo compositore jazz a rompere la limitazione di tempo di 3 minuti del disco a 78 giri. Dopo gli anni ’40 si concentrò maggiormente su lavori più lunghi, incluse diverse suite costruite attorno ad un tema centrale, spesso un aspetto della vita afroamericana. Sempre un ottimo pianista orchestrale, con uno stile influenzato dagli stilisti di Harlem degli anni ’20, Ellington rimase in secondo piano nella maggior parte delle sue prime registrazioni. Dopo gli anni ’50 emerse come un solista di pianoforte molto fantasioso.

Ellington fu nominato per il premio Pulitzer nel 1964. La città di New York gli diede un premio e l’Università di Yale gli conferì un dottorato in musica nel 1967; anche le università Morgan State e Washington gli diedero lauree onorarie quell’anno. Al suo settantesimo compleanno Ellington fu onorato dal presidente Richard Nixon in una cerimonia alla Casa Bianca e gli fu data la Medaglia della Libertà. Nel 1970 fu eletto al National Institute of Arts and Letters.

Ellington continuò a comporre ed esibirsi fino alla sua morte per cancro ai polmoni il 24 maggio 1974, a New York City. La sua band, guidata da suo figlio Mercer, gli sopravvive, ma come dice Phyl Garland, scrivendo sulla rivista Ebony, l’anziano Ellington sarà sempre ricordato per “le audaci innovazioni che segnarono la sua musica – strane modulazioni costruite su melodie lussureggianti che divagano in luoghi inaspettati, la costruzione non ortodossa delle canzoni…; l’uso audace della dissonanza in anticipo sui tempi.”

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