I concetti di struttura e agenzia sono centrali nella teoria sociologica. Le strutture sono tipicamente viste come gli aspetti più fissi e duraturi del paesaggio sociale. Come usato da Émile Durkheim e altri che lavorano in una tradizione simile, la struttura è una metafora che denota qualità nella società che sono simili alle qualità dello scheletro del corpo nel campo dell’anatomia o a quelle del telaio di un edificio in architettura. Il lavoro di Durkheim fu fortemente influenzato dal suo desiderio di stabilire una sfera di studio per la sociologia che fosse distinta dalle sfere della biologia e della psicologia. A questo scopo, insisteva sul fatto che ci sono modi strutturati di agire, pensare e sentire che sono generali in tutta una società e agiscono come vincoli esterni sui suoi membri. Questo approccio era inteso a sottolineare il ruolo della società nel processo di causalità, in opposizione all’agenzia individuale o di gruppo. Alcuni scrittori, prendendo in considerazione questa posizione, andarono all’altro estremo. Weber, per esempio, enfatizzò il ruolo degli individui e rifiutò l’idea che termini come “società” o “gruppo” potessero riferirsi a qualsiasi realtà diversa da quella degli individui e delle loro azioni.
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