Il 12 ottobre 2012, la Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti ha confermato l’iscrizione di San Giovanni Paolo II, Papa, nel Calendario Proprio delle Diocesi degli Stati Uniti d’America. Due anni dopo, il 29 maggio 2014, Papa Francesco ha ordinato l’iscrizione di San Giovanni Paolo II nel Calendario Romano Generale. San Giovanni Paolo viene celebrato ogni anno come memoria facoltativa il 22 ottobre.
Dal 2012 al 2019, è stata utilizzata una traduzione inglese provvisoria rilasciata dalla Santa Sede; il 21 settembre 2019, la Congregazione ha confermato una traduzione definitiva per l’uso futuro, a partire dal 2020. I testi liturgici propri nella loro versione definitiva in inglese sono forniti di seguito:
Messale Romano
Testo in latino
Dal Comune dei Pastori: Per un Papa.
Colletta
O Dio, ricco di misericordia,
che hai voluto che Papa San Giovanni Paolo II
presiedesse la tua Chiesa universale,
concedici, ti preghiamo, che istruiti dal suo insegnamento,
possiamo aprire con fiducia i nostri cuori alla grazia salvatrice di Cristo,
unico Redentore del genere umano.
Che vive e regna con te nell’unità dello Spirito Santo,
un solo Dio, per tutti i secoli dei secoli.
Lezionario per la Messa
Oltre alle consuete letture della Messa del giorno, qualsiasi lettura del Lezionario dal Comune dei Pastori: Per un Papa può essere usato per San Giovanni Paolo II. Le seguenti letture da quel comune, suggerite dalla Santa Sede, sono anche disponibili nel n. 663A del Supplemento del Lezionario per la Messa:
Lettura iniziale – Isaia 52:7-10
Tutti i confini della terra vedranno la salvezza del nostro Dio.
Salmo responsoriale – Salmo 96:1-2a, 2b-3, 7-8a, 10
R/. Proclamate le opere meravigliose di Dio a tutte le nazioni.
Acclamazione del Vangelo – Giovanni 10:14
Io sono il buon pastore, dice il Signore,
io conosco le mie pecore e le mie conoscono me.
Vangelo – Giovanni 21:15-17
Pasciate i miei agnelli, pascolate le mie pecore.
Liturgia delle Ore
Testo in latino
Dal Comune dei Pastori: Per un Papa.
Biografia
Karol Jósef Wojtyła è nato nel 1920 a Wadowice, in Polonia. Dopo l’ordinazione sacerdotale e gli studi teologici a Roma, tornò in patria e assunse diversi compiti pastorali e accademici. Dapprima divenne vescovo ausiliare di Cracovia. Nel 1964 ne fu nominato Arcivescovo e partecipò al Concilio Ecumenico Vaticano II. Il 16 ottobre 1978 fu eletto Sommo Pontefice e prese il nome di Giovanni Paolo II. Il suo eccezionale zelo apostolico, in particolare per le famiglie, i giovani e i malati, lo portò a compiere numerose visite pastorali in tutto il mondo. Tra i molti frutti che ha lasciato in eredità alla Chiesa vi sono soprattutto il suo ricco corpo di insegnamenti, la promulgazione del Catechismo della Chiesa Cattolica e dei Codici di Diritto Canonico per la Chiesa Latina e per le Chiese Orientali. A Roma, il 2 aprile 2005, vigilia della Seconda Domenica di Pasqua (o della Divina Misericordia), è morto serenamente nel Signore.
Ufficio delle Letture
Seconda Lettura
Da un’omelia di San Giovanni Paolo II, Papa
(Per l’inaugurazione del suo Pontificato, 22 ottobre 1978: AAS 70 , 945-947)
Non abbiate paura! Spalancate le porte a Cristo!
Peter è venuto a Roma! Cos’altro se non l’obbedienza all’ispirazione ricevuta dal Signore avrebbe potuto guidarlo e portarlo in questa città, il cuore dell’Impero? Forse il pescatore di Galilea non voleva venire qui. Forse avrebbe preferito rimanere lì, sulle rive del lago di Genesareth, con la sua barca e le sue reti. Eppure, guidato dal Signore, obbediente alla sua ispirazione, è venuto qui!
Secondo un’antica tradizione, Pietro tentò di lasciare Roma durante la persecuzione di Nerone. Tuttavia, il Signore intervenne e gli venne incontro. Pietro gli parlò e chiese. “Quo vadis, Domine?” – “Dove vai, Signore?”. E il Signore gli rispose subito: “Vado a Roma per essere crocifisso di nuovo”. Pietro tornò a Roma e vi rimase fino alla sua crocifissione.
Il nostro tempo ci chiama, ci sollecita, ci obbliga, a fissare lo sguardo sul Signore e a immergerci in umile e devota meditazione sul mistero della suprema potenza di Cristo stesso.
Colui che è nato dalla Vergine Maria, il Figlio del falegname (come si pensava che fosse), il Figlio del Dio vivente (come confessato da Pietro), è venuto a fare di tutti noi “un regno di sacerdoti”
Il Concilio Ecumenico Vaticano II ci ha ricordato il mistero di questo potere e il fatto che la missione di Cristo – sacerdote, profeta, maestro e re – continua nella Chiesa. Tutti, tutto il popolo di Dio, partecipano a questa triplice missione. Forse in passato la tiara, quella triplice corona, era posta sul capo del Papa per significare con quel simbolo il piano del Signore per la sua Chiesa, cioè che tutto l’ordine gerarchico della Chiesa di Cristo, tutto il “sacro potere” esercitato nella Chiesa, non è altro che servizio, servizio con un unico scopo: far sì che tutto il popolo di Dio partecipi a questa triplice missione di Cristo e rimanga sempre sotto il potere del Signore; un potere che non ha la sua fonte nelle potenze di questo mondo, ma invece nel mistero della Croce e della Risurrezione.
La potenza del Signore, assoluta ma allo stesso tempo dolce e soave, risponde a tutta la profondità della persona umana, alle sue più alte aspirazioni di intelletto, di volontà e di cuore. Non parla il linguaggio della forza, ma si esprime nella carità e nella verità.
Il nuovo Successore di Pietro nella Sede di Roma eleva oggi una fervida, umile e fiduciosa preghiera: “Cristo, fammi diventare e rimanere il servo della tua unica potenza, il servo della tua dolce potenza, il servo della tua potenza che non conosce tramonto. Fa’ di me un servo: anzi, il servo dei tuoi servi”
Fratelli e sorelle, non abbiate paura di accogliere Cristo e di accettare il suo potere. Aiutate il Sommo Pontefice e tutti coloro che vogliono servire Cristo e con il potere di Cristo servire la persona umana e tutto il genere umano.
Non abbiate paura. Aprite, dico spalancate le porte a Cristo. Al suo potere salvifico aprite i confini degli stati, dei sistemi economici e politici, i vasti campi della cultura, della civiltà e dello sviluppo. Non abbiate paura. Cristo conosce “ciò che è nell’uomo”. Lui solo lo sa.
Tante volte oggi l’uomo non conosce ciò che è in lui, nel profondo della sua mente e del suo cuore. Così spesso è incerto sul significato della sua vita su questa terra. È assalito dal dubbio, un dubbio che si trasforma in disperazione. Vi chiediamo, dunque, vi supplichiamo con umiltà e con fiducia, lasciate che Cristo parli all’uomo. Lui solo ha parole di vita, sì, di vita eterna.
Responsabile
Non abbiate paura. Il Redentore del genere umano ha rivelato la potenza della Croce
e ha dato la sua vita per noi.
-Apri, spalanca le porte a Cristo.
Nella Chiesa siamo chiamati a partecipare alla sua potenza.
-Apri, spalanca le porte a Cristo.
Preghiera
O Dio, ricco di misericordia,
che hai voluto che Papa San Giovanni Paolo II
presiedesse la tua Chiesa universale,
concedici, ti preghiamo, che istruiti dal suo insegnamento,
possiamo aprire con fiducia i nostri cuori alla grazia salvatrice di Cristo,
unico Redentore del genere umano.
Che vive e regna con te nell’unità dello Spirito Santo,
un solo Dio, per tutti i secoli dei secoli.