E’ dubbio che se ci sia o no un punto nella vita sia un argomento di conversazione nell’anno dell’americano medio. Nel mio, sembra essere stato un tema. Alcune delle situazioni più memorabili in cui è emerso iniziano con un eccellente libro che ho letto all’inizio dell’anno. Viene fuori anche nelle conferenze con gli studenti e in uno dei miei programmi televisivi preferiti. In questi forum, il tema è che non ha senso.
In una parte del libro The Subtle Art of Not Giving a F*ck, di Mark Manson, racconta la storia della perdita di un amico del college e dello scoraggiamento. Decide in quel periodo che niente ha importanza; non c’è senso nella vita. Passa mesi senza fare nulla.
Nei miei corsi, sfido gli studenti a pensare a quello che determinano essere lo scopo o il punto della vita. Spesso in queste discussioni, pongo la mia convinzione esistenziale che non c’è alcun significato inerente alla vita. Gli studenti rispondono che il pensiero che non ci sia un significato è deprimente. Le loro facce diventano un misto di shock, empatia per me e disperazione al pensiero che una persona istruita come me possa avere ragione. Alcune persone si chiedono come si possa continuare a vivere con una tale filosofia; che questa filosofia possa arrivare a rendere una persona suicida.
Il tema appare anche in uno show relativamente popolare, Rick and Morty. Numerose volte nel corso delle diverse stagioni dello show, i personaggi hanno discusso che non c’è significato nella vita. Forse la frase più famosa è pronunciata da Morty, nella Stagione 1 Episodio 8: “Nessuno esiste di proposito. Nessuno appartiene a nessun luogo, e tutti moriranno. Vieni a guardare la TV.”
Questo può sembrare squallido, ed è così che molti lo prendono. Tuttavia, questo non è il punto di nessuno degli esempi che ho fornito finora. Per cominciare, in una recente intervista Dan Harmon, co-creatore di Rick e Morty, sottolinea il positivo nel credere che non c’è alcun significato inerente alla vita: “Conoscere la verità, che è che nulla conta, può effettivamente salvarti … Una volta che si supera quella soglia terrificante di accettare che, ogni luogo è il centro dell’universo, ogni momento è il momento più importante, e tutto è il senso della vita.”
Mark Manson, dopo essersi depresso per la morte del suo amico e aver deciso che nulla aveva importanza, giunse alla realizzazione, “che se davvero non c’è motivo di fare nulla, allora non c’è nemmeno motivo di non fare nulla; che di fronte all’inevitabilità della morte, non c’è motivo di cedere mai alla propria paura o imbarazzo o vergogna, poiché è tutto comunque un mucchio di niente” (p. 194). Continua sottolineando come questo lo abbia portato a una vita migliore: “Stranamente, è stata la morte di qualcun altro a darmi il permesso di vivere finalmente”. (p.195).
Non è necessario che la vita abbia un senso. Rendersi conto che non c’è un punto intrinseco che bisogna capire può essere liberatorio. Riconoscere che la vita non ha un punto intrinseco ti libera di creare il tuo punto, il tuo significato. Riconoscere che puoi creare il tuo significato, che puoi semplicemente goderti la tua sola e unica vita, con tutti i suoi alti e bassi, è forse l’esperienza più liberatoria di tutte. Come ha detto il co-creatore di Rick e Morty, “tutto è il senso della vita”
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