Falange

Anche il fusto di una falange media si assottiglia verso la sua estremità distale e, come la falange prossimale, è un po’ a forma di tunnel in sezione trasversale, con una superficie dorsale arrotondata e una superficie palmare piatta. Anche i lati della falange intermedia sono rialzati, a causa dell’attacco della guaina del tendine flessore, che lega il tendine del tendine del flexor digitorum profundus.

La testa della falange intermedia è a forma di puleggia e quindi simile nella sua morfologia alla testa della falange prossimale, sebbene sia ovviamente molto più piccola. L’anatomia dell’articolazione DIP è molto simile a quella dell’articolazione PIP, essendo anch’essa un’articolazione a cerniera monoassiale che è capace di gradi significativi di movimento in un solo piano. Durante la flessione dell’articolazione MCP, l’estensione delle articolazioni interfalangee è determinata dai muscoli lombari9 che nascono dai tendini del muscolo flexor digitorum profundus e si inseriscono nell’espansione digitale dorsale (Long e Brown, 1964; Goldberg, 1970).

Le falangi distali (a volte indicate come “falangi unguali” dal latino che significa “artiglio o unghia”) si distinguono per la loro estremità distale libera non articolare e sono spesso dette di forma un po’ triangolare, essendo più larghe prossimalmente e poi affusolate verso il polo distale. In effetti, è abbastanza appropriatamente descritta come a forma di “arpione”, date le due estensioni simili a barbigli che passano prossimalmente da entrambi i lati dell’estremità distale. La falange distale pollice è non solo la più lunga, ma anche significativamente più robusta di qualsiasi altra falange distale.

La brevità anomala della prima falange distale è nota come brachimegalodattilismo ed è riconosciuta come autosomica dominante con una penetrazione del 40% (Straus, 1942; Goodman et al., 1965; Poznanski et al, 1971a).10 In circa il 74% dei casi, un osso sesamoide è presente all’articolazione interfalangea del pollice, ma si verifica all’interno della capsula dell’articolazione e non nel tendine del muscolo flessore pollicis longus (Joseph, 1951b).

È interessante notare che nelle restanti quattro dita c’è poca differenza nella lunghezza della falange distale, ma differiscono significativamente nella robustezza, con la terza che è la più robusta, seguita in ordine decrescente dalla seconda, quarta e infine la quinta, che è la più gracile. La falange distale si articola prossimalmente all’articolazione DIP con la testa della falange media e la sua base porta due sfaccettature articolari concave a volte abbastanza indistinte. La superficie dorsale è liscia e la sua base è il luogo di attacco del tendine dell’estensore pollicis longus nel pollice e dei tendini dell’estensore digitorum nelle altre dita. Il polo distale della falange è liscio e si trova in profondità rispetto all’unghia. La superficie palmare è più ruvida e la base è appiattita per accogliere l’inserzione del tendine del flexor digitorum profundus nelle quattro dita mediali e del flexor pollicis longus nel pollice (Wilkinson, 1953). Nel pollice, la principale inserzione centrale del tendine e i due fascicoli laterali possono inserirsi su tuberosità separate e ben definite. Nelle falangi terminali delle dita, l’irruvidimento per l’attacco del tendine flessore è limitato prossimalmente da una cresta ossea trasversale, mentre distalmente il tendine si attacca più della metà dal margine articolare alla base della tuberosità palmare (Wilkinson, 1951). La tuberosità palmare (tuberositas unguicularis) al polo distale della falange è il sito di attacco del cuscinetto fibro-grasso digitale, che assicura la polpa del polpastrello.

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