Il nuovo documentario, Life After Flash, getta un’ampia rete per esaminare il classico personaggio di Flash Gordon, l’interpretazione sul grande schermo del 1980, le domande su un sequel e la vita della sua star, Sam J. Jones.
Quando il creatore Alex Raymond pubblicò per la prima volta Flash Gordon nel 1937, il suo eroe dalla mascella quadrata era un giocatore di polo. Per il film, era il quarterback dei New York Jets. Ma in ogni iterazione del personaggio, era solo un uomo… con il coraggio di un uomo.
In questa nuova clip esclusiva, il defunto Stan Lee discute se Flash Gordon conti o meno come un “supereroe”, dato che non ha i tradizionali superpoteri.
Nella clip, Lee è apparentemente riverente nei confronti del personaggio, ma nonostante l’influenza che Flash Gordon ha avuto sugli eroi in costume, e sui fumetti in generale, sembra che Lee avesse alcuni… pensieri controversi sul fatto che il personaggio conti come un supereroe: “Non si può essere un supereroe senza un superpotere”
Questo è stato immediatamente discusso da personaggi come Mark Millar e Alex Ross, che sostengono che la purezza morale di Flash Gordon è sufficiente per considerarlo un supereroe. Per non parlare del fatto che ferma da solo l’esercito di Ming con nient’altro che la sua abilità atletica.
Inoltre, anche l’autore Rich Fulcher e il produttore Jason Lenzi intervengono, aggiungendo l’ovvio argomento che secondo la logica di Lee, anche personaggi come Batman non sarebbero considerati supereroi.
Ovviamente, non c’è una risposta giusta qui, anche se è impossibile negare l’enorme impatto che la creazione di Raymond ha avuto sulla cultura pop oltre le pagine di un fumetto. Avremo anche un’altra possibilità di vedere il salvatore dell’universo sul grande schermo, con il regista di Overlord Julius Avery alla guida di un reboot.
Sarà possibile vedere questa conversazione e molte altre da soli quando Life After Flash arriverà in VOD il 26 febbraio, o in DVD il 26 marzo.