La notizia che il DNA di 50 anni fa ha dato una svolta al caso dell’omicidio dello Strangolatore di Boston potrebbe farvi chiedere: quanto dura il DNA?
Ieri gli investigatori sugli omicidi dello Strangolatore di Boston, avvenuti negli anni ’60, hanno detto che il DNA preso da una coperta su una scena del crimine era molto simile a quello di un membro della famiglia di Albert DeSalvo, il sospetto assassino.
I risultati collegano quindi DeSalvo alla scena del crimine. I funzionari hanno ora il permesso di riesumare i resti di DeSalvo, morto nel 1973, per testare il DNA dal suo corpo e confermare la corrispondenza, secondo il New York Times.
Il DNA si degrada nel tempo, e quanto dura dipende da quanto bene è conservato. Fattori come l’esposizione al calore, all’acqua e alla luce del sole possono far sì che la molecola si degradi più velocemente, secondo Slate. Il modo migliore per conservare il DNA è congelarlo e sigillarlo in un contenitore sottovuoto, dice Slate.
L’anno scorso, i ricercatori hanno stimato che l’emivita del DNA – il punto in cui la metà dei legami nella spina dorsale di una molecola di DNA si rompe – è di 521 anni. Ciò significa che, in condizioni ideali, il DNA durerebbe circa 6,8 milioni di anni, dopo i quali tutti i legami si romperebbero. Ma il DNA non sarebbe leggibile dopo circa 1,5 milioni di anni, hanno detto i ricercatori.
Il più antico DNA registrato è stato trovato nel ghiaccio della Groenlandia, e stimato tra 450.000 e 800.000 anni.
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