Il film cerca di esaminare i nostri punti di vista distorti o distacchi dalla realtà. Come Patrick Bateman, possiamo essere intrappolati desiderando l’approvazione degli altri e negando a noi stessi la capacità di distinguere le fantasie dalla nostra realtà. Le persone sono ossessionate da come gli altri le percepiscono, allo stesso modo in American Psycho Bateman non raggiunge alcuna catarsi, è intrappolato nel suo inferno personale perché ha bisogno del riconoscimento degli altri yuppies per confermare la sua identità di assassino. L’ironia è che i veri crimini di Feynman potrebbero anche essere fantasia. La mancanza di riconoscimento della sua realtà spinge Bateman ancora di più nella follia e nella disperazione esistenziale
Si tratta della cultura yuppie, la fusione dell’identità e il desiderio di distinguersi da una società superficiale e omogeneizzata. L’interpretazione di Bateman del mondo è distorta dal suo ego gonfiato e dalla sua evidente psicosi, oltre che presumibilmente da molteplici malattie mentali. Bateman è un assassino, ma ancora, non è l’assassino che pensa di essere, mentre impazzisce non riesce a distinguere la realtà dalla fantasia. Le sue uccisioni sopra le righe in stile massacro con motosega possono essere un’elaborazione estetizzata di verità parziali, in definitiva al film non interessa. Il punto più significativo dell’assurdità del film è che all’interno della sua società Bateman non è affatto uno psicopatico, è solo un altro ragazzo normale in mezzo a un’orda di indifferenti psicopatici americani distaccati dalla realtà e segretamente scontenti. Bateman è circondato da persone superficiali che la pensano come lui, ossessionate da tutte le cose sbagliate, come fare prenotazioni impossibili al Dorsia e il gustoso spessore dei loro biglietti da visita. All’interno dell’élite omogeneizzata dell’upper class, le identità si confondono mentre tutti si sforzano di inseguire un’immagine generica ma altamente specifica del successo.
Tutti quelli che vediamo nella compagnia di Bateman sembrano essere la stessa persona. Non c’è da stupirsi che l’identità sia continuamente scambiata e scambiata nel corso del film. L’avvocato ha scambiato Paul Allen o forse Batman ha ucciso la persona sbagliata diventa non solo plausibile ma anche espressione della confusione generale derivante dalla perdita dell’identità individuale.
Nel frattempo, anche se Batman cerca come gli altri di inserirsi, il vuoto del suo stile di vita alimenta anche la voglia di distinguersi. Per sfuggire al conformismo che in qualche modo disprezza, Batman conduce una seconda vita come assassino, dove è libero dai limiti della società. Anche se in realtà vuole essere visto come un assassino, come qualcuno di diverso dal resto della società, a Bateman viene negata anche la soddisfazione da ogni yuppie egocentrico che incontra. Quando lo si vede infilare un corpo nel bagagliaio di un’auto, il testimone è interessato solo alla borsa.
Questo è un grande film. Cercate il sottotesto sotto il dialogo.