Il 13 luglio 1865, in uno spettacolare incendio a cui assistettero migliaia di newyorkesi, l’American Museum di P. T. Barnum nel centro di Manhattan bruciò misteriosamente. L’edificio di cinque piani su Broadway e Ann Street, chiamato “il luogo più visitato d’America”, aveva ospitato una serie continua di artefatti, stranezze, produzioni e creature fin dalla sua apertura nel 1841. Questo luglio, in occasione del 150° anniversario della distruzione del Barnum’s American Museum, il premiato sito web Lost Museum (http://lostmuseum.cuny.edu/), lanciato per la prima volta dall’American Social History Project nel 2000, sarà rilanciato in un nuovo formato migliorato con una grafica più grande, una navigazione più chiara e un accesso completo per i molti tablet e dispositivi che ora si connettono a Internet.
Il Barnum’s American Museum è stato una delle istituzioni culturali più significative della storia di New York City, ma ora è in gran parte dimenticato. Avvenuta tre mesi dopo la fine della guerra civile, la scomparsa del museo, con il terribile spettacolo degli animali in fiamme e dei curiosi che cavalcavano tra le attrazioni in fiamme, ha fornito una fine indimenticabile a un’istituzione creata dal leggendario showman che aveva intrattenuto, educato e spesso scandalizzato una generazione di americani. E anche dopo la sua scomparsa, il Barnum’s American Museum sarebbe rimasto il modello per le stravaganze dell’intrattenimento di massa.
Non fu che nel 2000 che il Barnum’s American Museum aprì nuovamente le sue porte al pubblico, ma questa volta in forma virtuale. Anni di lavoro, The Lost Museum, un sito web prodotto dall’American Social History Project/Center for Media and Learning della City University of New York Graduate Center e dal Roy Rosenzweig Center for History and New Media della George Mason University, portò i visitatori indietro nel XIX secolo in un tour 3-D dell’American Museum e della sua miriade di attrazioni. Sostenuto dal National Endowment for the Humanities, informato dalle più recenti borse di studio e utilizzando tecnologie all’avanguardia, The Lost Museum è stato ampiamente acclamato dalla stampa e dai media televisivi; ha ricevuto numerosi premi e citazioni per le nuove tecnologie e l’educazione; e ha raccolto decine di migliaia di visitatori virtuali a livello internazionale.
Ora, grazie a questa versione aggiornata e ridisegnata di The Lost Museum, la misteriosa sirena FeeJee, la bella donna circassa, il presidente confederato Jefferson Davis nel vestito di sua moglie – queste e molte altre rivelazioni e inganni sono di nuovo in vista, integrate da un ricco archivio di documenti storici e manufatti. E i visitatori hanno anche la possibilità di cercare indizi per scoprire chi, tra i sospetti che rappresentano figure sociali e politiche dell’epoca, può aver appiccato il fatale incendio del 1865.
Contatto: Andrea Vásquez ([email protected])
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